lunedì 19 marzo 2012

NOTIZIE E CURIOSITA' DAI NOSTRI AGENTI SUL CAMPO - SORRENTO

La nostra agente Valeria Castellano ci racconta altre curiosità inedite sulla penisola sorrentina.

Oggi arance e limoni di Sorrento hanno il marchio IGP, e le coltivazioni sono presenti soprattutto sulle colline periferiche. Fino agli anni ’50, i nostri nonni raccontano che invece la centralissima Via degli aranci non esisteva ma era un immenso viale con aranceti e agrumeti, da cui il nome.

La zona periferica di “Cesarano” secondo la tradizione fu zona di soggiorno di Cesare Augusto ai tempi in cui Virgilio scriveva l’Eneide.

C’è una villa a Sant’agnello, Villa Nicolini (dal nome dello scultore Giovanni Nicolini, che vi visse), dove in molti giurano di aver visto i fantasmi. Oggi è in stato d’abbandono, ma di tanto in tanto si vede un vecchietto; si dice sia il guardiano che passeggia per il cortile.
Accanto a Villa Nicolini, c’è Villa Crawford, dal nome del romanziere Francis Marion Crawford, villa donata in parte ai padri cappuccini.


Per quanto riguarda Piano di Sorrento, gli abitanti si chiamano Carottesi o Cassanesi.  Si dice che il soprannome Caruott’ (dal quale deriva il nome dei cittadini Carottesi) derivi dal dialetto Cca è ruott, ovvero qua è rotto, per i gravi danni del paese riportati in seguito a un terremoto nel XVI secolo.
In contrapposizione, la frazione di Cassano, Ccà è san, ovvero qua è sano, (zona del borgo marinaro) prende il suo nome dal fatto che non vi fu praticamente alcun danno in seguito al terremoto.

Il 13 giugno 1558 ci fu una sanguinosa invasione saracena nella penisola sorrentina, e in quell’occasione la popolazione passò da 2000 abitanti a circa 700, di cui i pochi fortunati riuscirono a rifugiarsi sul monte Gauro (oggi Faito). Tra questi la sorella del Tasso, Cornelia insieme a suo marito, i quali videro la statua di Sant’Angelo lacrimare per le vittime della penisola.

Il prezioso gruppo scultoreo rappresentante Amore e Psiche è stato ritrovato nella penisola Sorrentina, precisamente a Seiano (Vico Equense).

Plinio il vecchio definiva le acque di Castellammare di Stabia “miracolose” e a tutt’oggi ci sono due grossi complessi termali.

C’è una zona bellissima chiamata Bagni della Regina Giovanna, in virtù del luogo in cui la Regina Giovanna, regina di Napoli nel 1300, veniva in quest’insenatura naturale, quasi come una piccolissima laguna, per fare il bagno lontana da occhi indiscreti; secondo la leggenda era il luogo in cui incontrava i suoi giovani amanti che poi gettava dall’alta scogliera per evitare che rivelassero il suo segreto. Questo luogo è chiamato anche Villa Pollio Felice, dal nome del proprietario della magnifica villa romana di cui oggi restano alcuni reperti, tra cui i caratteristici muri costruiti ad opus incertum.






Nessun commento:

Posta un commento