La Nostra agente a Sorrento, Valeria Castellano, ci racconta informazioni turistiche e curiosità sulla Penisola Sorrentina.
Foto di Livia Cirone |
(Prima parte)
Porta di Parsano
Vecchia
Si tratta di mura cittadine di epoca vicereale, costruite in seguito
all’invasione saracena del 1558. In corrispondenza della Porta di Parsano
Vecchia, possiamo osservare i resti delle mura di epoca greco-romana.
Curiosità: il nome
deriva da Part-sana: si dice infatti che nella zona immediatamente fuori alle
mura, tra le ultime zone a essere edificate, vi fosse il cimitero degli
appestati.
Sedil Dominova
E' l’ unico sedile nobiliare conservato in tutto il suo splendore.
Istituito nel 1319, presenta cupola maiolicata e prestigiosi affreschi.
Curiosità: è l’ultimo sedile nobiliare ad essere rimasto
perfettamente intatto. Dal 1319 al XVI
secolo fu il fulcro della vita politica cittadina; oggi è utilizzato da un circolo
di anziani per giocare a carte e in occasione del Natale, gli stessi anziani vi preparano un
bellissimo presepe.
Fontana de ‘o
Schizzariello
Inizialmente posta nella piazzetta di fronte al Sedil
Dominova, per molti secoli è stata una fontana che terrorizzava chi la guardava,
perché rappresentava due orribili delfini con fauci che schizzavano acqua sui
passanti. Oggi è stata restaurata e spostata di qualche metro,
divenendo meno spaventosa.
Curiosità: gli
anziani continuano a chiamarla o’
schizzariello ma in pochissimi sanno l’origine del nome.
Tonnarella
Piccola insenatura costiera tra Marina Grande e Capo
di Sorrento. Secondo la tradizione, in questi luoghi veniva praticata la pesca
di piccoli tonni che venivano poi donati, per solidarietà, dal Comune ai poveri
del paese.
Curiosità: il comune, fino ai primi anni del ‘900, faceva
una gara d’appalto per affidare la pesca ad un solo pescatore che utilizzava
delle reti particolarissime per pescare questi piccoli tonni.
Vallone dei Mulini
Si tratta di una grossa fessurazione del
costone tufaceo, dovuta al raffreddamento del materiale lavico, al cui interno
si scorge un mulino che veniva utilizzato per macinare il grano; per molti
secoli questo luogo fu frequentato attivamente dai Sorrentini. Le acque che scendevano dalle
colline alimentavano inoltre una segheria annessa al mulino, grazie alla quale
nacque e si sviluppò il celebre intarsio
sorrentino.
Curiosità: i valloni
sono molto diffusi in penisola, ce n’è uno anche più grosso a Piano di
Sorrento; la curiosità e “romanticità” di questo luogo è che vi sono resti di
strade e palazzi in fondo al vallone ricoperti di vegetazione. Questo vallone fu collegato con il porto fino al 1866,
data in cui venne realizzata Piazza Tasso, dopo di che il collegamento si
interruppe e venne abbandonato, ma prima rappresentò il centro della vita cittadina,
specialmente per i pescatori che vi si
incontravano di ritorno dal porto, e per le lavandaie che utilizzavano il rivolo
naturale per lavare i panni.
Cisterne di Spasiano
Erano grandi
vasche coperte che raccoglievano l’acqua potabile. Il loro nome deriva da
Giovan Ferrante Spasiano, marito di Cornelia, sorella di Torquato Tasso. Sono attive
a tutt’oggi.
Curiosità: queste grosse cisterne inizialmente furono
costruite per approvvigionare d’acqua le ville dei nobili che preferivano abitare
in zone suburbane più tranquille. I cisternoni, costruiti in epoca romana, presentano
una particolarità che li ha fatti funzionare fino ai nostri giorni, e per cui
possono ancora assolvere la loro funzione: le pareti interne sono ricoperte di
un compatto strato di intonaco che ha la caratteristica di essere estremamente
rigido e duro, atto a scongiurare rischi di fessurazioni o depauperamento del
rivestimento.
Punta Campanella
E' il lembo
di costa che protende verso Capri. Secondo la leggenda, qui troviamo l’epigrafe
dedicata ad Athena che Ulisse fece erigere in memoria del tempio, dopo aver sentito
in queste acque il melodioso canto delle sirene.
Curiosità: da questa leggenda deriva probabilmente
proprio il nome Sorrento.
Casa Cornelia Tasso
Residenza
della sorella di Torquato Tasso. Lo scrittore soggiornava in questi luoghi
quando faceva ritorno nella sua città natale.
Curiosità: si dice che il Tasso si rifugiasse in
questi luoghi nel periodo del suo degrado psicologico.
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